lunedì 2 luglio 2012

Lettera di Carmela Luisa....

Cara Agnese,
ti scrivo per farti sentire la mia vicinanza in questo momentaccio dove la prerogativa più grande è screditare tutti coloro che lavorano perchè la verità sulla morte del giudice Paolo Borsellino venga a galla. Ciò che ha detto il generale Antonio Subranni è vergognoso, ma fa capire il suo valore. Una persona con la coscienza a posto evita un linguaggio tanto violento. Confida nella giustizia e sa di poterne venire fuori limpido, al contrario di una colpevole che attacca violentemente per difendersi.
La morte di Paolo, e di Giovanni prima, sono state per me come le morti di familiari, di persone care. Due giudici che, facendo onestamente e con scrupolo il loro mestiere, sono stati eliminati per questo. Cercavano di rendere, a noi italiani, la vita migliore ed hanno perso la loro, insieme a tutti i ragazzi delle scorte, insieme a tutti coloro che ci hanno provato in precedenza.
Non so quanto tempo passerà ancora prima di giungere alla verità. Non so se coloro che sono i veri responsabili pagheranno mai e finiranno in carcere. Ma di una cosa sono certa, un giorno queste persone dovranno fare i conti con la loro coscienza, e non saranno conti positivi. Dovranno lasciare questo mondo, come tutti, ma lo faranno con disperazione, perchè chi ha commesso crimini tanto grandi non può che morire così.
Un grande abbraccio e tanto coraggio, sono con te.
Un bacio.

Carmela Luisi